“Siamo una comunità di tecnici, designer, scrittori e avvocati che lavorano per garantire la libertà per tutti gli uomini tramite il nostro software.” recita così l’incipit del Manifesto KDE, un modo per mettere in chiaro cosa è KDE anche a chi non lo sa. Non si tratta però di una presentazione delle qualità del software, ma della filosofia che c’è dietro e che ha saputo conquistarsi l’interesse di migliaia di appassionati.
Fin dalla sua nascita, 15 anni fa, la comunità internazionale di KDE è cresciuta e si è diversificata in una maniera che mai si sarebbe potuta immaginare all’inizio. Questa forza propulsiva ha adesso la necessità di fare chiarezza su alcune questioni per continuare a rimanere unita. Negli ultimi sei mesi sono state esaminate queste criticità, passando oltre le semplici ipotesi e ciò che è dato per scontato. Il rigoroso progetto guidato da Kévin Ottens ha ridotto i pensieri all’essenza e il risultato di tutto questo sforzo è il Manifesto KDE.
Cos’è KDE?
Uno sforzo comunitario, di queste dimensioni e con questa storia, è un esempio unico e importante nel mondo competitivo di oggi. Fare chiarezza su chi si è realmente e cosa quali siano i legami che legano gli individui aiuta a creare una identità che può essere preservata e accresciuta. Non si è mai data troppa importanza alle formalità, al mettere per iscritto le cose e a creare un processo, quindi la scrittura del Manifesto KDE è stato un evento importante.
L’organizzazione e l’essere KDE
KDE ha un’organizzazione piazza con una serie di team praticamente indipendenti. I team sono stati creati da persone che vogliono fare il lavoro e che raramente sono approvati in maniera formale. L’essere KDE è per lo più un processo di auto selezione, basato su una coscienza condivisa e l’interazione diretta e il lavoro con altre persone. I KDE sysadmin decidono a chi dare accesso all’infrastruttura e il consiglio di KDE e.V. decide specifiche operazioni di finanziamento. Ma a parte questi ci sono solo poche regole e processi formali e alcuni requisiti tecnici.
Il Manifesto KDE non è pensato per cambiare l’organizzazione o il modo in cui funziona. Lo scopo è solo quello di descrivere come la comunità KDE vede sé stessa. Cosa lega assieme i suoi membri, quali sono i valori e le implicazioni pratiche, senza guardare chi è la singola persona, da dove arriva o che capacità porta. È un documento vivo, quindi potrebbe subire delle modifiche nel tempo mentre KDE cresce e matura. Il Manifesto è condiviso per aiutare le persone ad avere un’idea chiara di cosa è il KDE, che scopi si prefigge e perché fa quello che fa.
Siamo tutti invitati ad andare a leggere il Manifesto KDE e scoprire significa essere in KDE!