Ancora la settimana scorsa sembrava che Nokia avesse delle idee di rilancio riguardo a Symbian visto l’annuncio di Symbian Anna e l’arrivo di nuovi smartphone che sarebbero andati ad utilizzarlo. Invece in questi ultimi giorni le cose sono precipitate: Nokia licenzierà 4000 dipendenti in tutti il mondo e ne riassegnerà 3000 ad Accenture per lo sviluppo di Symbian. La strategia è chiara.
Le notizie della settimana scorsa sembravano quasi presagire un mezzo passo indietro riportando attenzione verso gli asset interni di Nokia, ma le notizie degli ultimi giorni sono tutto quello che abbiamo sperato che non accadesse.
Stephen Elop, il CEO di Nokia, ha presentato due nuovi passi per il rilancio dell’azienda finlandese che deve necessariamente passare attraverso una riduzione dei costi che nell’epoca attuale significa risparmiare sulla forza lavoro.
Il primo passo consiste in questo: un primo gruppo di 4000 dipendenti di tutto il mondo verrà licenziata entro il 2010. Non si tratta neanche del 2% della forza lavoro visto che Nokia dichiara di avere 215.000 sparse per tutto il mondo, ma è sono pur sempre quattromila persone che si ritroveranno senza un lavoro.
Visto che Symbian andrà a morire si è pensato bene di esternalizzare lo sviluppo che si farà prima che Symbian toglierà il disturbo verso la fine di quest’anno quando cominceranno ad arrivare i dispositivi dotati di Windows Mobile. Lo sviluppo sarà quindi affidato ad Accenture, la grande azienda delle consulenze, a cui, per l’occasione, saranno anche girati ben 3000 dipendenti che quindi perderanno il lavoro in maniera soft.
Sappiamo tutti che la forza lavoro di Accenture è caratterizzata da un alto turnover ed è quindi composta da persone poco affezionate ai prodotti. Per non dire sfruttate e malpagate. A mio avviso quindi servirà soltanto per portare a termine i progetti già in cantiere per poi lasciar cadere Symbian nell’oblio.
Non si capisce quindi perché continuano a parlare con entusiasmo dell’idea di voler vendere altri 150 milioni di cellulari con Symbian quando si sa che avrà un sistema operativo in dismissione e che quindi sarà sempre meno competitivo con il passare dei mesi. Chi vorrà comprare uno smartphone nato vecchio quando pochi mesi dopo arriveranno i modelli con Windows Phone 7? La strategia di Nokia a questo punto sembra quella di chi si spara in un piede.
Ma ecco il secondo passo. Per non sentirsi troppo in colpa per il licenziamento di 7000 persone Nokia ha però preparato un bel piano di sostegno sociale dare una mano a questi sfortunati ex-dipendenti.
Cosa rimane? Qt e MeeGo. Entrambi continueranno ad essere sviluppati internamente a Nokia. Qt è un asset che può portare profitti e quindi non penso che venga abbandonato. Discorso diverso per MeeGo che secondo me, a questo punto, non vedremo mai su un dispositivo finlandese. Se licenzi 3000 sviluppatori non pensi che ti possano servire e da questo si possono trarre delle conclusioni ovvie.
La direzione di Elop è sempre più chiara e tutte le illusioni che ci siamo fatti sono crollate. Nokia diventerà un semplice produttore di hardware. Inevitabile che in questa posizione perderà via via importanza e che in futuro farà sempre meno differenza.
La dirigenza da deciso di tentare il tutto per tutto con una strategia che da fuori sembra che possa portare solo al crollo totale. Buttare nel water tutto l’investimento fatto su Symbian e MeeGo per adottare Windows è da pazzi. La comunità di sviluppatori che si stava creando grazie a Qt è stata spazzata via (basta leggere i commenti su Nokia Conversations per avere un’idea dell’umore generale). Ovi Store cresce, ma si è già deciso che lascerà il posto ad una fusione con lo store di Microsoft. Insomma si è fatto tutto il possibile per alienarsi le simpatie del genere di persone che hanno fatto la fortuna di iOS e di Android. Che tristezza.
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