Stephen Elop, nuovo CEO di Nokia, illustra la sua visione del futuro

Stephen Elop è CEO di Nokia da Settembre 2010. Canadese e con un’esperienza nel ramo Business di Microsoft Office sta preparando il futuro di Nokia. Quella che segue è la traduzione della circolare interna trapelata e pubblicata da Engadget in cui Stephen si prepara il terreno in vista degli annunci del prossimo 11 Febbraio. Non è chiaro che strada prenderà Nokia, ma nel testo c’è una critica alla complessità di Symbian e il rammarico per un MeeGo che stenta a nascere. Un modo per dire che si passerà a Windows 7 o Android? Non è detto, ma basterà aspettare pochi giorni per avere le idee più chiare.

Ciao a tutti,

C’è una storia di un uomo che lavorava su una piattaforma petrolifera nel Mar del Nord. Una notte è stato svegliato da una forte esplosione che ha immediatamente incendiato l’intera piattaforma. In pochi momenti l’uomo si è ritrovato circondato dalle fiamme. Passando attraverso il fumo e il calore riesce a portarsi sul bordo della piattaforma. Quando guardò oltre l’unica cosa visibile era l’Atlantico scuro e freddo.

Quando il fuoco si avvicinò l’uomo ebbe solo pochi secondi per reagire. Poteva rimanere sulla piattaforma finendo sicuramente per bruciare. Oppure poteva osare il salto di 30 metri nell’acqua gelida. L’uomo era su una “piattaforma in fiamme” e doveva fare una scelta.

Ha deciso di saltare. Una cosa imprevista. In circostanze normali l’uomo non avrebbe mai preso in considerazione l’ipotesi di saltare nell’acqua gelida. Ma non era un momento normale. L’uomo sopravvisse al salto e alle acque. Dopo che fu salvato ebbe modo di pensare al fatto che la “piattaforma in fiamme” ha causato un cambio radicale nel suo comportamento.

Anche noi siamo su una “piattaforma in fiamme” e dobbiamo capire dove andare cambiando le nostre credenze.

Nei mesi passati ho condiviso idee con voi e ho ascoltato i nostri azionisti, sviluppatori, fornitori e voi. Oggi condividerò con voi cosa ho appreso e cosa vorrei ho capito.

Ho capito che stiamo su una piattaforma in fiamme.

E abbiamo avuto più di una esplosione. Abbiamo molti punti caldi che alimentato le fiamme.

Per esempio un calore intenso arriva dai nostri concorrenti, molto più intenso di quanto ci aspettavamo. Apple ha scosso il mercato ridefinendo gli smartphone e attraendo sviluppatori verso un ecosistema chiuso, ma molto potente.

Nel 2008 la quota di mercato di Apple nella fascia da 300 dollari era il 25%. Nel 2010 è salita al 61%. Stanno gioendo di un’enorme crescita dell’ordine del 78% nel quarto trimestre 2010 rispetto all’anno precedente. Apple ha dimostrato che, se progettato bene, gli utenti sono disposti a pagare per un cellulare costoso che fornisca una grande esperienza e gli sviluppatori realizzeranno le applicazioni. Hanno cambiato il gioco, e oggi, Apple possiede la fascia alta di mercato.

E poi c’è Android. In soli due anni Android ha creato una piattaforma che ha attirato gli sviluppatori, i fornitori di servizi e i costruttori di hardware. Android ha esordito nella fascia alta e adesso sta conquistando consensi nella fascia media e stanno allargandosi anche alla fascia bassa sotto i 100 dollari. Google è diventato un centro di gravità che attrae innovazione.

Non dimentichiamoci della fascia a basso prezzo. Nel 2008 MediaTek ha fornito dei progetti per i chipset di cellulari che hanno permesso a costruttori nella zona di Shanzhen in Cina di produrre cellulari a un ritmo pazzesco. Questo ecosistema starebbe producendo più di un terzo del cellulari venduti a livello mondiale rubandoci quote di mercato nei paesi emergenti.

Mentre i concorrenti bruciano le nostre quote di mercato cosa è successo a Nokia? Siamo caduti indietro, abbiamo perso i trend, abbiamo perso tempo. In quei frangenti pensavamo di aver preso le giuste decisioni, ma guardandoci indietro capiamo che in realtà ci ritroviamo con anni di ritardo.

Il primo iPhone è stato distribuito nel 2007 e ancora non abbiamo un prodotto che gli si avvicina nell’esperienza d’uso. Android è arrivato due anni fa e questa settimana hanno raggiunto la prima posizione come volume di vendita. Incredibile.
Abbiamo delle fonti brillanti di innovazione dentro Nokia, ma non riusciamo a portarle sul mercato abbastanza in fretta. Pensiamo che MeeGo sia la piattaforma giusta per smartphone da alta fascia. Ma a questo ritmo, a fine 2011, non ci sarà un solo prodotto MeeGo sul mercato.

Nella fascia media abbiamo Symbian. È provato che non è competitivo in mercati importanti come il Nord America. In aggiunta è dimostrato che Symbian è un ambiente sempre più difficile da sviluppare per integrare le continue richieste dei consumatori che si traduce in un rallentamento nello sviluppo dei prodotti e quindi vanificando i vantaggi derivati da nuove piattaforme hardware. Come risultato, se continuiamo come ora, ci ritroveremo sempre più indietro e i nostri concorrenti saranno sempre più avanti.

Nella fascia bassa produttori cinesi stanno producendo a una velocità, come ha ben detto un dipendente di Nokia, “superiore a quella che ci serve a realizzare un PowerPoint”. Sono veloci, sono economici e ci stanno sfidando.

E l’aspetto veramente assurdo è che non stiamo combattendo con le armi giuste. Troppo spesso affrontiamo una fascia di prezzo con una strategia basata sul dispositivo.

La battaglia dei dispositivi è diventata una guerra di ecosistemi dove gli ecosistemi non includono solo l’hardware e il software, ma anche gli sviluppatori, le applicazioni, l’ecommerce, la pubblicità, la ricerca, le applicazioni sociali, i servizi geolocalizzati, le comunicazioni unificate e tante altre cose. I nostri concorrenti non ci stanno prendendo le quote di mercato con i loro dispositivi, ma con i loro ecosistemi. Quindi dobbiamo decidere se dobbiamo costruire, catalizzare o unirci ad un ecosistema.

Questa è una delle decisioni che dobbiamo prendere. Nel frattempo stiamo perdendo mercato, competente e tempo.

Martedì Standard & Poor’s ci ha avvisato che posizionerà i nostri ratings A a lungo termine e A-1 a breve termine su un piano di analisi negativo. È la stessa azione annunciata da Moody’s la settimana scorsa. Significa che nelle prossime settimane effettueranno un’analisi su Nokia per decidere se è necessario abbassare il rating del credito. Perché stanno contemplando questi cambiamenti? Perché sono preoccupati per la nostra competitività.

La preferenza dei consumatori per Nokia sta scendendo il tutto il mondo. Nel Regno Unito il nostro brand è scivolato al 20%, un calo dell’8% rispetto ad un anno fa. Significa che solo una persona su cinque preferisce Nokia rispetto ad altri nel Regno Unito. Situazioni simili si stanno verificando anche in altri mercati in cui siamo tradizionalmente forti: Russia, Germania, Indonesia, Emirati Arabi Uniti e altri.

Come siamo arrivati a questo punto? Perché abbiamo fatto passi indietro mentre il mondo si evolveva?

È questo ciò che sto cercando di capire. Credo che in parte sia dovuto a delle abitudini interne a Nokia. Abbiamo gettato benzina sulla nostra piattaforma in fiamme. Credo che ci sia mancata una guida chiara nel dirigere l’azienda attraverso questi tempi difficili. Abbiamo fatto una serie di errori. Non abbiamo innovato abbastanza velocemente. Non collaboriamo internamente.

Nokia, la nostra piattaforma in fiamme.

Stiamo guardando verso il futuro, un percorso per ricostruire la nostra leadership nel mercato. Condivideremo le nostre strategie l’11 Febbraio e ci sarà bisogno di un grande sforzo per trasformare la compagnia. Ma credo che insieme possiamo affrontare questa sfida. Insieme possiamo decidere il nostro futuro.

La piattaforma in fiamme, su cui l’uomo si trovava, ha obbligato l’uomo a cambiare le sue idee e a tentare un salto verso un futuro incerto. Ed è stato in grado di raccontare la sua storia. Adesso abbiamo la grande opportunità di fare lo stesso.

Stephen.

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